mercoledì 4 novembre 2020

Clap-Clap

I formatori dei seminari sono quella razza infame di preti che conoscono il metodo per azzerare una vocazione.

Mettiti nei panni di un seminarista. Sui vent'anni, nel pieno delle tue energie fisiche e mentali. Hai scommesso tutta la tua vita sul sacerdozio, sei convinto e straconvintissimo che quella è la tua strada, e hai perciò chiesto al vescovo di entrare in seminario affinché tale vocazione venga verificata, per accedere infine al sacerdozio.

Fin dal primo mese di seminario maggiore i formatori faranno di tutto per tenerti perennemente con la spia della riserva accesa: sulla pazienza, sul fisico, sulle energie mentali, e sopratutto sulle cose di fede. Ti faranno correre agli appuntamenti comunitari per poi farti aspettare. Ti imporranno di lavare ciò che è già pulito, di trascurare ciò che è già trascurato, di onorare ciò che non merita. Ti faranno pesare ogni minutino di giustificabilissimo ritardo. Ti faranno studiare una vergognosa catasta di cazzate che dimenticherai un attimo dopo aver concluso l'esame (salvo qualche espressione idiota da deridere o da temere), e della quale mai più rimpiangerai il ricordo. Ti obbligheranno a cantare, a velocità trascinata, come un ritardato stanco, calibrata esattamente sul punto più snervante, canzoncine imbecillissime. Considereranno ogni minuto che passi da solo come un poltrire. Considereranno ogni vicinanza con un computer come un possibile caso di pedopornografia. Considereranno ogni vicinanza con apparecchi telefonici come un'implicita ammissione di avere una fidanzata segreta o una dipendenza da mammà. Useranno i tuoi compagni di corso come delatori e kapò. Ti faranno invidiare le vecchie caserme. Ti faranno involontariamente capire che temono solo di essere presi in giro.

Episodio. Durante la Messa del seminario il gruppo cantori attacca con la patetica Acqua siamo noi, canzonetta scout che all'epoca, nelle parrocchie, scatenava il clap-clap dei ragazzini vestiti da cretini alla fine di ogni verso. "Acqua siamo noi..." cominciarono tutti. Le mani mi si drizzarono da sole. "...da un'antica sorgente veniamo": le mani spontaneamente diedero un timido clap-clap e realizzai di non essere allarmato ma ebbro. "Fiumi siamo noi..." Batto di nuovo le mani. Il numero di clap-clap si moltiplicò, almeno sette o otto commilitoni trovarono incontrollabile aggiungere il loro doppio battimani. "...se i ruscelli si mettono insieme": più di mezzo seminario aggiunse clap-clap. Il rettore che aveva celebrato Messa e che era ancora dietro l'altare (si sarebbe mosso solo quando il canto finale stesse per volgere al termine: non sia mai che i seminaristi ne cantassero anche una sola strofa in meno) a questo punto aveva già un'espressione furente e vendicativa (niente male per uno che ha appena gioiosamente celebrato i Santi Misteri).