giovedì 12 febbraio 2015

Piano Quinquennale di Razionamento dei Biscotti

Un bel giorno il Figliuolo Prediletto, di comune accordo col Preposito, stabilì il consumo totale ammissibile di biscotti a colazione. Come ai bei tempi dell'Unione Sovietica, il proclama entrò in vigore senza che venisse annunciato e dal refettorio scomparvero quasi tutti i biscotti. Restarono solo sei biscotti per il mattino dopo: una media di due a testa, poiché il Preposito si vantava di non far colazione.

Senonché uno dei novizi, che a causa degli squinternati orari della facoltà teologica avrebbe pranzato alle tre del pomeriggio, di mattina prestissimo si ritrova a far colazione per primo e, ignaro, trangugia tutti e sei i biscotti (suo unico pasto fino all'ora nona), e quindi di corsa verso la facoltà.

Il sottoscritto - che non consumava biscotti a colazione ma era l'addetto alla spesa - si accorge del misero spazio vuoto nel mobiletto e perciò in tarda mattinata compra due buste di biscotti da mezzo chilo, ne svuota una nel recipiente apposito e seppellisce l'altra nella dispensa in un angolino poco visibile.

Mattino successivo: il commilitone, trovando precisamente solo sei biscotti, fa colazione senza lasciare neppure una briciola e prende la via della facoltà teologica. Entra quindi in refettorio il sottoscritto che - in virtù di un puro controllo statistico-logistico - scopre che la busta da mezzo chilo si è volatilizzata: prende l'altra nuova da mezzo chilo e la svuota lì nella biscottiera.

Più tardi, verso le undici del mattino, prima di andare a fare la spesa, dà un'occhiata nel mobiletto per vedere se manca qualcosa. Orrore: mancano i biscotti, ne sono rimasti pochi (non li ho contati ma scommetto che erano esattamente sei). Perciò quando in tarda mattinata va a fare la spesa compra una busta da un chilogrammo intero.

Ma mentre la svuota nel vano biscotti compare il Figliuolo Prediletto adirato che prorompe in un urlo di sdegno: "ma come! ora una busta da un chilo!"

Con aria sinceramente innocente il sottoscritto risponde che visto che si consumano tanti biscotti, è stato bene fare scorta. Ma l'ira è cattiva consigliera, e il Figliuolo Prediletto svela tutto in una sola frase: "ma no! qui ci devono essere solo i biscotti necessari a fare colazione! e che, stiamo mica in albergo?!"

Attratto dalla voce alta si palesa il Preposito, sempre pronto a dar ragione al suo Figliuolo Prediletto: "ho deciso io: ci deve essere solo il necessario per una frugale colazione". "E il resto dei biscotti già comprati?" chiedo cadendo dalle nuvole. "Stanno in camera mia!" urla il Figliuolo Prediletto. Ancor più sbigottito, volgo lo sguardo al Preposito che soggiunge: "gliel'ho detto io".

"Va bene", dico col tono di voce più sommesso possibile, e faccio per andare via, mentre il Figliuolo Prediletto recupera brutalmente i biscotti dal vano biscotti per lasciarvi i soliti sei, di cui quattro già fracassati e in briciole.

Da quel giorno non ho più controllato l'approvvigionamento di biscotti: era chiaro che il nuovo Incaricato del Rispetto del Consumo Razionato dei Biscotti a Colazione avrebbe fatto tutto da solo. Ma dopo uno o due giorni c'era già stata la prima dimenticanza: verso mezzanotte il commilitone bussa desolato alla mia camera per farmi notare che non c'era niente per la colazione del mattino dopo, e che non avrebbe voluto digiunare fino alle due o le tre del pomeriggio.

Al che tiro fuori un pacco di biscotti nuovo, intonso, luccicante, del Mulino Bianco, e gli dico: "tieni questi come riserva segreta personale nel cassetto più inaccessibile della tua camera".

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