lunedì 13 luglio 2015

Il primo comunista della storia...?

C’è una foto, del viaggio di “Papa Francesco” in America del Sud, che ha colpito l’immaginario popolare più di ogni altra.

La consegna al Pontefice, da parte del Presidente boliviano Evo Morales, di un crocefisso a forma di… falce e martello!

Non so se una cosa del genere, nell’ambito dei doni che i papi ricevono da personalità di tutto il mondo, fosse mai accaduta. Si erano visti crocefissi invero “particolari”, come quello che, pochi giorni prima della canonizzazione di Giovanni Paolo II, cadde addosso ad uno sventurato: ed era per l’appunto un “crocefisso” a lui dedicato…

Ma quella fu una tragica e… sinistra “coincidenza”, mentre in questo caso si può parlare solo di un dono “di sinistra”, che riprende, strumentalizzandone la forma, il simbolo per antonomasia della tradizione cristiana.

Ora, lungi dallo sbracarci in una stantia retorica anticomunista che sappiamo a cosa è servita in America Latina (Evo Morales non è comunista, né “di sinistra” come s’intende in Occidente), ci chiediamo cosa spinga un Pontefice a non trovare come minimo eccentrico un regalo del genere. Anzi, Papa Bergoglio sembra assolutamente contento di quest’inedito capolavoro di “arte sacra”! E, non contento, lui che nasconde il crocefisso quando incontra i rabbini sionisti, s’è anche fatto mettere al collo un ciondolo che riproduceva il manufatto!

Sarà anche il caso di ricordare la freddezza con la quale, lo stesso Bergoglio, accolse il bel dono, fattogli dal Presidente russo Vladimir Putin, di un’icona sacra della Vergine Maria (quella che Stalin, udite udite, aveva opposto all’avanzata nazionalsocialista). Aveva il “difetto” di provenire dagli “scismatici”? Non comprende quale sforzo sta sopportando la Russia per evitare lo scatenamento finale delle peggiori forze dissolutive? A che gioco gioca il Vaticano?
[Enrico Galoppini]

1 commento:

Anonimo ha detto...

Molto belli questi aneddoti di vita "clericale". Non so se davvero sia fatto tutto per la carriera, però che la "qualità" dei preti sia mediamente bassa è un dato di fatto. Nella diocesi dove abito hanno spostato in là nel tempo la prima Comunione (a 10-12 anni) e obbligano i genitori ad una forma di catechismo per adulti per far ricevere i sacramenti ai figli. Il tutto perchè non sono capaci di tenere i fedeli.