mercoledì 1 agosto 2018

Direttorio dei miei stivali

Ogni volta che per ubbidienza mi toccava leggere qualche patetico documento chiesastico, ubbidivo ma ne annotavo le espressioni più "cringe" e più patetiche, e quelle che mi facevano correre la mano alla fondina o desiderare di avere un lanciafiamme. Qui sotto, gli appunti - e relativa pagina - presi durante la lettura di un tremendamente lassativo "Direttorio liturgico‑pastorale". Fra i punti si notano questioni molto banali (come se la banalità avesse già stravinto), affermazioni particolarmente contraddette dalla realtà ("ministranti vivaio di vocazioni"...) e conferme di certi vizietti clericali.
6. In un contesto sociale e religioso fortemente segnato dall’individualismo… i Sacramenti… la loro celebrazione non  può avere carattere privatistico.
10. Non si può trascurare l’opera di evangelizzazione concentrandosi esclusivamente nelle celebrazioni liturgiche.
14. L’accolito… come ministro straordinario, distribuire l’Eucaristia ai fedeli.
19. Il gruppo dei ministranti… vivaio di vocazioni sacerdotali.
39. Si abbia la massima cura del decoro dell’altare.
40. Il tabernacolo… evidenziare la verità della presenza di Cristo e favorire l’adorazione del Signore realmente presente nel Sacramento dell’altare.
51. La musica registrata… non può essere usata durante la celebrazione liturgica.
56. Gratuità delle celebrazioni liturgiche.
76. I bambini siano battezzati nelle prime settimane di vita.
87. Non si differisca il conferimento della Confermazione oltre il sedicesimo anno di età.
100. L’Omelia… è bene che sia tenuta in ogni Messa con il popolo, anche nei giorni feriali… si eviti di ridurla a predica moralistica e si mostri, invece, che l’imperativo etico si radica nell’indicativo teologico.
102. Con l’Offertorio… vengono recati all’altare – ora, non  prima – il pane e il vino per il sacrificio.
107. Il valore dell’intenzione particolare non è legato a fattori esterni e marginali, come il “dire il nome”.
108. Ai sacerdoti si chiede… di avvalersi con molta sobrietà della possibilità di “dire il nome”… di non  farlo mai nelle domeniche e nelle feste di precetto.
128. I corsi di preparazione alla prima comunione abbiano la durata di almeno due anni.
140. Ricercatezza e sfarzo che provocano curiosità, senza favorire lo stupore contemplativo e adorante sono il contrario di ciò che sempre la Liturgia chiede.
194. Le musiche e i canti… non siano… occasione di distrazione o di esibizionismo per singole persone.
228. Vietato appendere soldi alle statue.

Nessun commento: