martedì 2 dicembre 2014

Quei pontefici che...

Certi pontefici Dio li dona; certi altri li tollera; alcuni li infligge. Per i nostri tanti peccati ci è stato inflitto Bergoglio, uno dei pontefici più imbarazzanti della storia della Chiesa. Chi ama la Chiesa ne soffre come con una ferita aperta.

Al solo sentirne il nome spensi la televisione. Non mi restava più fiato per pregare. Le dimissioni di Ratzinger e l'elezione di Bergoglio mi avevano stremato: riuscii infatti a dormire, una notte lunga a agitata. Da quella sera di marzo 2013 uno dei miei ultimi solidi appigli - "guarda il Papa, per esempio!" - era svanito.

E' un dolore atroce vedersi piovere addosso le bergogliate. Quella che mi ha più addolorato nei primi tempi è stata il notare che non si genuflette alla consacrazione. Dopo che per anni e anni in parrocchia e soprattutto in seminario ho delicatamente e indelicatamente sgridato gente che si stufava di piegare il ginocchio davanti al Re dei Re (gesto fisico che implica umiltà e riconoscimento), dopo averlo fatto ricordando i santi e «perfino il Papa», dopo che in certe occasioni - come in una Messa della notte di Pasqua - ero l'unico inginocchiato delle centinaia di anime presenti (non il parroco, non il concelebrante, non i seminaristi, non il popolo), ecco il Papa che resta in piedi alla consacrazione (ma che è gesuiticamente capacissimo di inginocchiarsi in altre occasioni, come per lavare i piedi ad una giovane musulmana).

Se il Papa smette di difendere la fede, chi altro dovrà difenderla? Se il Papa può risparmiarsi nel dare onore al Santissimo Sacramento, chi penserà mai di aver sbagliato a risparmiarsi?

Sì, è in gioco la fede, perché certi gesti parlano, certi silenzi parlano, certe posture parlano. Perciò il mio dolore. Non è la difesa del singolo gesto, ma il fatto che per anni quel gesto era uno dei pochissimi punti su cui si poteva ricordare ai tiepidi e ai pigri Chi è realmente presente nel Santissimo Sacramento. Se difendiamo il gesto è perché difendiamo la fede: se il gesto fosse inutile, nessun santo si sarebbe mai consumato le ginocchia davanti al Santissimo.

E così giungiamo ad oggi.

Ogni tanto mi giunge notizia di qualche nuova bergogliata ma spesso non ci penso più. Non vale la pena discutere e criticare le bergogliate: settimana prossima sarà peggio, mese prossimo peggio ancora. Talvolta me ne capita una che non riesco a non commentare - ma è per rammarico e desolazione.

Alcuni - con più esperienza di me - hanno sempre e accuratamente evitato di parlare delle bergogliate. La loro è stata la scelta migliore. Si occupano delle cose della fede stando attenti a non toccare argomenti che riguardino le uscite dell'imbarazzante pontefice, in attesa che questi si ravveda e confermi i suoi fratelli.

Nessun commento: