Il citato seminarista "madre superiora" ebbe la bella pensata, nei primissimi giorni di seminario, di uscire di pomeriggio in corridoio in pigiama. Evidentemente era un diritto che aveva acquisito nel seminario minore (e che dimostrava quale considerazione si aveva lì per il sacerdozio). Fu solo per le sguaiate risate dei commilitoni che smise di ostentare l'attitudine pantofolaia.
Alla vacanza estiva obbligatoria dei seminaristi del secondo anno non si presentò: era stato "aiutato a capire" che doveva lasciare il seminario (altrimenti la sua assenza alla vacanza sarebbe stata considerata un gesto gravissimo). La notizia della sua espulsione non era ancora ufficiale, ma già la prima sera della vacanza qualcuno osò scherzarci su: imitando la sua voce, si lamentò dicendo: "mamma! la comunità mi prende in giro! il rettore mi prende in giro! l'animatore mi prende in giro! mamma! questi vogliono cacciarmi via!"
Intervenne l'animatore immediatamente, con una voce gelida, dicendo: "qui nessuno vuol cacciar via nessuno". Era una minaccia, perché quando un prete parla occorre considerare come ipotesi seria sia quello che ha detto, sia il suo esatto contrario. Per cui nessuno ci scherzò più su.
Nel settembre successivo, inizio del terzo anno, il soggetto era misteriosamente assente: "ha deciso di prendersi un periodo di riflessione", disse l'animatore. Che tradotto dalla lingua pretesca significa che è stato cacciato via. Così, colui che aveva scherzato alla vacanza, dopo essersi assicurato che l'orecchio dell'animatore fosse nella più remota lontananza, ripeté la scenetta: "mamma! la comunità mi prendeva in giro! il rettore mi prendeva in giro! l'animatore mi prendeva in giro! mamma! questi mi hanno scacciato via!"
"Mamma" era sempre stata un'allusione al fatto che il figuro telefonava a sua madre quasi ogni giorno, per raccontarle spontaneamente cosa aveva mangiato, come aveva dormito, cos'era avvenuto a lezione, e forse anche per lamentarsi. (sì, un candidato al sacerdozio totalmente "mammone", con l'attitudine e l'intelligenza di un bambino di sette anni, e forse anche per questo è stato fatto fuori).
La "comunità" - cioè buona parte dei seminaristi - seguendo l'istinto del branco concesso dalli superiori davvero prendeva in giro il soggetto, visto che l'abuso di bevande gassate e l'attitudine a darsi per malato a partire da temperature di 36,1° era abbastanza frequente. Quando lo stesso rettore ne fece in sua assenza un'imitazione, e quando lo stesso animatore sempre in sua assenza ne imitò gesti e parole, fu chiaro che volevano cacciarlo via. Molto tempo dopo se ne rese conto lui stesso.
L'ultimo ricordo che ho di lui è una sua vanteria, che si ingigantiva man mano che annuivo, secondo cui una ventenne lo aveva già eletto come suo direttore spirituale ed aspettava la sua ordinazione per poterlo avere anche come confessore. Un'idiozia di dimensioni epiche, visto che un prete cretino celebra validamente i sacramenti e ha la grazia di stato, ma un seminarista non può celebrare un tubo e non ha nessuna grazia (e i "ministeri istituiti" di cui eventualmente gode il suo curriculum valgono zero spaccato al di fuori delle liturgie: prima del diaconato è perfettamente sostituibile con un laico qualsiasi).
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