sabato 22 novembre 2014

Ministri straordinari

Tanti preti andrebbero arrestati e incarcerati perché si rifiutano di compiere il loro dovere principale: amministrare i sacramenti.

Per esempio si stufano di distribuire l'Eucarestia nella Messa. Celebrano a velocità di moviola la liturgia della Parola e poi a velocità bi-turbo la liturgia eucaristica. Al momento della comunione dei fedeli, fanno intervenire strana gente a distribuire le particole. C'è la vecchia suora. C'è il pensionato incravattato. C'è il giovanotto tuttofare. C'è la casalinga di carriera (carriera parrocchiale). E infine c'è anche il seminarista.

Quando venni mandato dal parroco ciccione, appena dopo le presentazioni lui dichiarò gli incarichi che voleva affidarmi. Aggiunse subito: "e poi c'è da dare una mano con la Comunione".

Avrei voluto prenderlo a pedate, sonore pedate. Invece, sorridente e delicatamente gli dissi quasi belando: "ma il vescovo non vuole". Mentre lo dicevo mi resi conto che non gliene importava niente e che la lancetta della pressione nella caldaia già era in rosso, così aggiunsi subito: "non me la sento di prendere un altro cazziatone dal vescovo". Lui rispose con un "va bene", tentando di nascondere la seccatura, e non riuscì a trattenersi dal dire che quando me la sarei sentita di farla, la cosa sarebbe stata la benvenuta.

Benvenuti nel postconcilio: epoca in cui i preti si stufano di fare i preti e demanderebbero volentieri ai laici di fare tutto ma proprio tutto, tranne l'omelia (e a volte, stufi della vita, rinunciano anche a quella). Arriva il seminarista? Lo faccio agire da diacono: così ottengo il triplice scopo di tenere un po' sulle spine i ministri straordinari (comodi ma invadenti), di lusingarlo facendolo giocare a fare il prete, e di liberarmi della seccatura di amministrare il Santissimo Sacramento ai fedeli.

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