venerdì 25 luglio 2014

Primo giorno: carta igienica

Bisognerebbe cacciar via immediatamente dai seminari tutti i seminaristi incapaci di stupirsi per il dono delle vocazioni (la propria e quella degli altri).

Coloro che si stupiscono, infatti, giungono in seminario pieni di commossa gratitudine - vorrebbero condividere le proprie piccole ricchezze con tutto il seminario. Vengono immediatamente delusi fin dal primo giorno.

Episodio.

Il primo giorno di seminario, prima di iniziare a sistemare le mie cose in camera andai al bagno (i bagni erano "in comune"). Scoprii che non c'era carta igienica. Tornai in camera a prendere un rotolo di carta igienica che avevo portato da casa non per usarlo in bagno ma per le pulizie in camera (non avendo stracci a portata di mano a casa, avevo portato quello; infatti nessuno mi aveva avvisato che la carta igienica ognuno doveva comprarla da sé).

Lasciai il rotolo in bagno, convinto di aver fatto un gesto di grande generosità, e tornai a sistemare le mie cose in camera. Cinque minuti dopo (dico: cinque minuti esatti, forse meno) ebbi da tornare in bagno per lavarmi le mani. E cosa scopro?

Miracolo: il rotolo praticamente appena "inaugurato" era già azzerato. O meglio: al suo posto era rimasto solo il cartoncino (il "rotolino"). Come se qualcuno avesse fatto a velocità supersonica il "dieci piani di morbidezza".

Lì capii che in seminario vige la legge della sopravvivenza e la legge della giungla urbana: è "lecito" tutto ciò che puoi fare senza pagarne le conseguenze. Non ho mai scoperto quale seminarista sia stato a rubare tutta la carta igienica. Fui costretto a chiederne "in prestito". Quando dissi che la carta igienica che avevo lasciato in bagno era sparita, nessuno si meravigliò.

Nessun commento: